Face to Face with a Pro: Pajabol
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Introduzione
ESC è lieta di presentarvi una nuova rubrica, intitolata “Faccia a Faccia con un Pro: Pajabol“, chiaro riferimento ad un celebre brano dei Daft Punk. Nel corso di questa serie Fritzdecat intervisterà alcuni dei più celebri Top Player nel panorama competitivo di Gwent. Le domande ruoteranno intorno ad alcune curiosità relative alle meccaniche stesse di gioco, conterranno consigli utili ai tanti Player che ci seguono, e qualcuna cercherà di mettere in luce anche il lato umano che si cela dietro al giocatore in questione. Desideriamo farvi conoscere quei volti che stanno facendo la storia del gioco.
Il secondo ospite di questa Rubrica Faccia a Faccia con un Pro: è Pajabol. Si tratta di un player straordinario, che vanta incredibili risultati sia in Ladder che nei tornei ufficiali e più importanti di Gwent. Vincitore di diversi Qualifier e Open, vincitore dell’ultimo Gwent Master: Pajabol è una colonna portante del gioco, fonte d’ispirazione per moltissimi di noi. Il suo stile di gioco è impeccabile, è capace di sviluppare la sua idea di gameplay senza lasciarsi condizionare dall’opinione più comune.
Dietro questo grande giocatore si nasconde una persona straordinaria, simpatica e molto disponibile nei confronti di tutti coloro che lo seguono. Nelle rare occasioni in cui si trova in Live è sempre molto gentile nel rispondere alle domande che gli vengono poste, quando viene contattato in privato per dei consigli è sempre disposto a rispondere. Pajabol rappresenta in pieno lo spirito della Community di Gwent, basato sulla solidarietà tra giocatori e la sportività. Un ragazzo veramente splendido, un volto unico nel panorama di Gwent. Lo ringraziamo ancora per aver deciso di partecipare a quest’intervista per la rubrica Faccia a Faccia con un Pro: Pajabol.
Godetevi questa prima intervista della rubrica Faccia a Faccia con un Pro: Pajabol.

Faccia a Faccia con un Pro: Pajabol
Q1: Alla luce dell’ultima espansione e della recente Patch Note, ti ritieni soddisfatto dello stato attuale del Meta di Gwent?
Penso che l’attuale meta sia piuttosto divertente, ovviamente abbiamo 2 mazzi molto forti con Arachas Swarm e Tasche Piene che sono molto meglio degli altri, ma grazie ai nerf ai Mentori della Vipera ed a Kolgrim la ladder non è più infestata da questo genere di deck, che sono quelli che non mi sono mai piaciuti del meta precedente.
Q2: Pensi che una meccanica come quella di Madoc sia salutare ai fini del gameplay del gioco? E, in generale, trovi corretta la scelta dei designer di spingere meccaniche come quella dei No Unit?
Non sono un grande fan dei mazzi No Unit, aggiungono un po’ di varietà al gioco, ma di solito sono anche estremamente binari e non è divertente giocarci contro.
Penso che, sebbene l’introduzione di Madoc abbia sicuramente agevolato l’utilizzo delle carte bomba, che non erano più giocate, ha anche creato un problema, ovvero che era troppo facile mettere solo un paio di bombe in un mazzo non devozione ed includerci Madoc.
Q3: Ti senti di dare dei consigli ai player che si stanno recentemente approcciando al competitivo di Gwent?
Ricordo che quando stavo iniziando a giocare a Gwent in modo competitivo, passavo molto tempo a discutere con altri giocatori e cercare di imparare dalla loro esperienza. È anche importante cercare di analizzare le tue prestazioni ed imparare dai tuoi errori. Spesso mi piace guardare i video di persone che hanno castato le mie partite durante un torneo, per cercare di scoprire cosa avrei potuto fare meglio.
Q4: Sai di essere uno dei punti di riferimento nel panorama competitivo del gioco, come ti rapporti con la tua fan base?
Apprezzo molto il supporto che ricevo dai miei spettatori, è una bella sensazione avere persone che fanno il tifo per te, ed interagire con le persone in chat durante le mie live mi aiuta a sopportare l’estenuante fatica della scalata.
Q5: Una delle tue principali caratteristiche da giocatore è la capacità di riflessione e di valorizzare qualsiasi mano a tua disposizione. Ma, quali caratteristiche secondo te rendono un giocatore competitivo veramente capace di fare un significativo salto di qualità come player?
Penso che la cosa più importante sia tenere sempre la mente aperta a tutte le possibilità di gioco diverse e non convenzionali. Vedo spesso anche dei bravi giocatori usare le stesse play ogni partita, che di solito funziona bene la maggior parte dei casi, ma a volte è necessario trovare un modo alternativo per vincere.
Q6: Come ti prepari ad una grande competizione? Vuoi svelarci qualche tuo segreto? Come parti nella costruzione della lineup? Come svolgi i tuoi test?
Prima dei tornei come il Gwent Open ed il World Masters ho trascorso più di una settimana a prepararmi con il mio compagno di Team Qnerr, abbiamo testato molti mazzi diversi e analizzato diversi match-up.
Di solito inizio a costruire la mia lineup cercando di prevedere cosa potrebbero portare i miei avversari per il torneo e cerco di avere buoni matchup contro i mazzi che hanno maggiori probabilità di essere giocati.
Q7: La maggior parte dei player lamenta il problema della Blue Coin, ritenendola causa principale di uno squilibrio nel gioco. Tu come ti poni a riguardo? Pensi sia veramente così incisiva nel contesto di un gioco come Gwent?
Penso che in questo momento la Blue coin non sia un grosso problema in sé.
Molti mazzi vogliono essere giocati di Blue coin attualmente, in modo che possano vincere il Round 1 più facilmente ed ottenere il controllo del round, che di solito è molto importante in molti matchup. Ovviamente alcuni mazzi possono ancora abusare della Red coin, ma non credo che sia un grosso problema in questo meta.
Q8: Ti piace l’Italia? Nel nostro paese sei molto apprezzato e sono tanti gli Italiani che fanno il tifo per te nelle grandi competizioni di Gwent.
Sì! Sono stato in Italia quattro volte finora, di cui tre volte in vacanza con i miei genitori nella: Penisola Amalfitana, Sardegna ed in Sicilia ed infine una volta a Lucca quando ho partecipato al torneo organizzato dal vostro team ESC Card Gaming.
Sono stato benissimo lì con i ragazzi della vostro team ed adoro anche il cibo italiano come la pizza o gli spaghetti. 😊
Q9: Cosa pensi manchi al design di gioco per migliorare ulteriormente?
Penso che in questo momento ci siano molte carte nel gioco che sono completamente ingiocabili, perché sono state superate in potenza nel corso delle varie espansioni, quindi mi piacerebbe vedere alcune di queste carte ricevere dei buff. Inoltre, non sono un grande fan delle carte Eco poiché ti puniscono quando non riesci a pescarle nel Round 1 o nel Round 2, e alla fine rischi di pagare un enorme costo di provvigioni per un effetto molto deludente quando non sei in grado di giocarle due volte nella stessa partita.
Q10: C’è un match o la serie di un torneo che ti è rimasta particolarmente impressa?
Bene, se dovessi scegliere una partita sarebbe probabilmente l’ultimo match della mia serie contro Kolemoen nel Gwent Open # 4 quando ho ucciso la mia unità con Taglio Sventrante per far così bruciare il suo stesso Keltullis, ed in questo modo mi sono assicurato il mio posto in semifinale.
È stato un momento piuttosto esaltatante e molte persone hanno apprezzato quella giocata anche se era abbastanza ovvia.
Q11: Come ti rilassi quando non giochi a Gwent?
Mi piace uscire con i miei amici e giocare con loro ad altri giochi come Dead By Daylight, Valheim o Fall Guys. Ho notato che quando sono rilassato e di buon umore, finisco per performare molto meglio, quindi spesso passo molto tempo rilassandomi.
Q12: Quale delle nuove carte Leader è la tua preferita? E perché?
Penso che la mia carta leader preferita sia Emhyr, anche se non è la carta più forte tra quelle rilasciate e non la metterei in un mazzo competitivo. Crea un’ottima sinergia con il pacchetto spie, e dà la possibilità di settare un Colpo di Grazia su una carta giocata dall’avversario, o di pingare alcune delle unità spia con le Guardie Impera per poi portarli dalla tua parte della board. Sono delle interazioni piuttosto interessanti e mi sono divertito a sperimentarle per un po’ all’inizio della patch.
Si conclude così la seconda intervista della rubrica Faccia a Faccia con un Pro: Pajabol.


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