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DISCLAIMER: Il contenuto dell’articolo è a scopo completamente ed esclusivamente satirico, non prendete del serio nulla di quanto leggerete. Del resto è scritto da me, vi dovrebbe già far pensare.
-Movius

Qui parla il figlio di Dagon, è un piacere poter essere ancora qui a raccontarvi ciò che dovreste sapere ma non vi è mai stato detto.
Inizio dicendo che dopo l’ultimo articolo c’è stata una settimana di fuoco all’interno del team: ricerche a tappeto, test sulla calligrafia dei giocatori, interrogatori durati ore, nuove password a tutti i social e al sito… ma per fortuna non sono stato scoperto, e quindi porterò avanti il mio compito.
Oggi però parlerò di qualcosa di diverso, qualcosa che mi ha lasciato completamente turbato e terrorizzato.
Questa settimana infatti ho scoperto un fatto sconcertante, che ora vi racconterò.
I protagonisti di questa storia sono due, e li conoscete probabilmente tutti, sono entrambi membri del team ESC anche se ricoprono ruoli molto diversi dagli altri giocatori.
Sto parlando infatti di MirandaTheTempest e Giordaniko, che abbrevieremo con M. e G.
Come forse saprete praticamente tutti gli articoli, i video, i post, eccetera che ESC produce vengono pubblicizzati e pubblicati sui vari social proprio da loro due, o meglio, fino a poco tempo fa era compito esclusivo di M., ma essendo i social davvero tanti e diversi tra loro (vari server Discord, Facebook, Twitter, Instagram….) G. ha prima iniziato ad aiutare, e poi a un certo punto si è preso sulle spalle questo compito e l’ha portato avanti da solo.
O almeno questo è quello che credevo.
Del resto non c’era motivo di sospettare di nulla, perchè avrei dovuto, sembrava tutto estremamente coerente.
Ma poi è successa una cosa.
Dopo il mio primo articolo è stata indotta una riunione di emergenza tra gli admin di ESC per cercare di fermare la verità, a cui ovviamente ho partecipato anch’io.
Qui qualcosa di strano è successo, infatti mentre si discuteva se la punizione migliore fosse il rogo o l’impiccagione per il traditore, per una frazione di secondo, nella webcam di M., mi è sembrato di scorgere G.
E’ stato un flash di un secondo, non potevo esserne sicuro, quindi non dissi niente… ma passarono pochi minuti e sentii una voce che debolmente diceva “aiuto”.
Subito il microfono e la webcam di M. si sono spenti e sono rimasti così per alcuni minuti, dopo i quali tutto tornò come prima. Nessun’altro sembrava aver notato nulla, ma io sì.
Questo evento mi scosse a dir poco, e decisi di investigare.
Molto probabilmente mi ero sbagliato e avevo immaginato tutto, ma il mio istinto mi spinse a continuare.
Nei giorni successivi rintracciai i familiari e gli amici di G., ma tutti molto confusi mi dissero che non lo vedevano da diversi mesi.
Capii che stava succedendo qualcosa di strano, l’unico modo per scoprire la verità era andare direttamente a casa di M. e indagare.
Quando il giorno dopo bussai alla sua porta era molto sorpresa di vedermi, ma mi fece comunque entrare. Sembrava tutto normale, ma dovevo indagare più a fondo per averne la certezza.
Parlammo per un paio di minuti del più e del meno, capii che dovevo trovare un modo per tenerla impegnata mentre cercavo in giro, allora ebbi un’idea geniale, che l’avrebbe tenuta occupata per almeno un paio d’ore.
Semplicemente le chiesi “Scusa potresti aprire Gwent e fare un mazzo Skellige che non faccia schifo?”
Lei un po’ sorpresa accettò e si mise al PC… io rimasi lì per un paio di minuti, poi vedendola completamente assorta nell’impossibile compito, mi allontanai silenziosamente…
Iniziai a cercare nelle stanze alla ricerca di indizi sulla presenza di G., ma non trovai niente, neanche una singola Skin Review.
Ma fu quando ormai stavo per tornare da M. che notai una piccola porticina, seminascosta da un armadio, che prima non avevo visto.
Silenziosamente spostai l’armadio, e, con mano tremante, aprii la porta. Subito una zaffata di muffa e odore di chiuso mi investì, e per poco non richiusi la porta di colpo.
Ma riuscii a resistere e dopo un paio di secondi mi abituai all’odore.
C’era una scala di legno che scendeva nel buio, come nei peggiori film horror.
Accesi la torcia del telefono e iniziai a scendere… dopo un paio di gradini vidi una piccola luce rettangolare in lontananza, e, quando illuminai la stanza alla fine delle scale, vidi qualcosa che mi tormenterà per sempre i sogni: in un piccolo stanzino di 5 metri quadri, in cui l’arredamento era composto solo da una sedia e un tavolo di legno, era disteso G., incatenato al muro e con i vestiti logori. L’unico altro oggetto nella stanza, la fonte di luce, era un computer appoggiato sul tavolo.
Spaventato stavo per girarmi e andarmene, ma immagino di essere stato troppo rumoroso perché G. si svegliò e mi vide.
Non sapevo cosa dire ma lui prese l’iniziativa:
“So che hai scritto tu il primo articolo sul lato oscuro di ESC, non essere sorpreso, sono io a pubblicare tutti i post, riconosco l’autore”.
Di nuovo non sapevo come reagire, non sapevo neanche perchè avesse esordito così, ma lui continuò:
“Non puoi fare niente per me, sono imprigionato qui ormai da mesi, obbligato a pubblicare tutti i post di ESC su tutti i social, se tu mi liberassi o chiamassi la polizia verresti scoperto, e quello che stai facendo è più importante di una singola vita… io me la caverò”.
Ero sconvolto dal coraggio di G., ma al tempo stesso ero terrorizzato che M. mi scoprisse, quindi con rammarico lo salutai e tornai al piano di sopra, passai a salutare M. che ovviamente non stava riuscendo a fare un mazzo Skellige, e di corsa me ne tornai a casa.

Questa storia mi ha terribilmente sconvolto, non so se anche altri membri dei piani alti siano coinvolti in questa faccenda, ma purtroppo G. ha ragione, quello che sto facendo, esporre la verità, è più importante di una singola vita, e non posso rischiare di essere scoperto.
Ma forse qualcosa posso fare, ovvero raccontare la sua storia, seppur in un articolo come questo e non in altri luoghi, purtroppo è l’unico strumento che mi permette di rimanere anonimo.
Quando vedrete un post su Telegram, su Discord, su Facebook o in qualsiasi altro posto, pensate a chi lo sta pubblicando, e a dove si trova in questo momento.
Se ci pensate, la cosa più ironica è che sarà proprio lui a pubblicare questo articolo.

Ci risentiamo prossimo venerdì, c’è ancora molto da raccontare.
-il figlio di Dagon


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