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18 Dicembre 2019
«La strategia di Voorhis si basava principalmente su spie, sabotatori e provocatori. […] Quando si preparava a una guerra, inviava al nemico decine di lettere piene di scontati ultimatum e vuote minacce. Quello che contava era che i suoi emissari avessero l’occasione di guardarsi intorno e di riferire tutto ciò che scoprivano…»
Se prestiamo fede a quanto si dice, questo Morvran Voorhis, generale nilfgaardiano, in guerra ne sa una più del diavolo. E grazie alla nuova Stagione della Caccia Selvaggia, la sua strategia risulta vincente anche su Gwent.
In questa modalità stagionale, infatti, ogni volta che viene messa in gioco un’unità, ne viene evocata una copia con 1 di forza all’estremità della sua fila. In altri termini, stiamo parlando di una modalità che avvantaggia tutte quelle unità che si rafforzano nel tempo, che hanno ordini potenti o che traggono vantaggio da un alto numero di unità sul campo di battaglia. Ed è qui che entra in scena la strategia di Morvran Voorhis.

Strategia e analisi delle carte
La strategia principale del mazzo consiste nel controllare il campo di battaglia avversario attraverso un massiccio utilizzo di spie, la cui presenza prima limita e poi azzera le possibilità dell’avversario di mettere in campo unità.
Per questo motivo carte come Roderick of Dun Tynne e Principe Villem si rivelano fondamentali: evocando sulla fila in cui sono messi in gioco una copia di se stessi con forza 1, in un turno sono in grado di occupare ben quattro posizioni della board avversaria; e grazie alle altre spie presenti nel mazzo (come Informatrice di corte ed Emissario), in breve tempo il nostro rivale sarà costretto ad arrendersi, avendo il numero massimo di unità disponibili sul terreno di gioco (18) e non potendone dunque metterne in gioco altre.
Per assicurarci di sfruttare al massimo le nostre spie, è di vitale importanza avere sul campo di battaglia Guardie Impera o Rainfarn di Attre, che traggono vantaggio dal loro schieramento.
Non bisogna preoccuparsi di schierare poche spie nei primi round per paura di restarne a corto nel terzo: carte come Artorius Vigo e Rimedio Sperimentale ci permettono infatti di creare altre spie o di riutilizzare quelle già schierate nei round precedenti. Quest’ultima carta, inoltre, può essere utilizzata per ben tre volte grazie all’abilità di Stefan Skellen, permettendoci di schierare ben sei (!) unità sulla board avversaria nello stesso turno.
Certo, questa strategia può essere vulnerabile contro i mazzi mostri basati sull’archetipo consume. Per evitare la disfatta è dunque necessario prevenire anche questa eventualità: ecco perché Cahir Dyffryn è una carta fondamentale da avere sul campo di battaglia, meglio ancora se coadiuvata da Letho: Regicida.
Infine, come se un buon deck control non fosse già garantito da Decreto reale e dai già citati Roderick e Villem, l’abilità Formazione Imperiale ci garantisce di piazzare in cima al deck una carta tra Rainfarn, Cahir o Guardie Impera, che può essere messa in gioco nello stesso round grazie a Joachim de Wett.

Conclusioni
In definitiva, quella di Voorhis è una strategia spietata, efficace e dannatamente divertente, che garantisce un buon deck control e un ottimo board control e che farà senza dubbio disperare qualunque avversario.
È bello immaginarsi Morvran così, a mirare il sole che si riflette nelle acque dell’Alba, mentre le sue spie turbano e sconvolgono i piani del nemico.


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